Sicilia bedda 6….DALLA RISERVA DELLO ZINGARO A MAZARA DEL VALLO





La riserva naturale dello Zingaro è  stata la prima in Sicilia, istituita nel 1981
.Arriviamo da Castellammare sul golfo , ampio giro, curve, salite, discese… .e poi Scopello : ne valeva la pena!
Sulla strada sterrata ci si presentano macchie di vegetazione mediterranea e palme nane che ricoprono un tratto di costa lungo circa 7 chilometri… si susseguono calette ciottolose e costoni rocciosi a picco sul mare.
Poco più  all’interno scopriamo deliziosi bed & breakfast ,con camere in mezzo agli ulivi..ed al canto imperterrito delle cicale..
Ci inoltriamo a piedi (non c’ è  altro modo..) imboccando una deviazione del sentiero principale dello Zingaro e prendiamo quello costiero di Scopello ,per raggiungere la spiaggia della Tonnarella ,di lato un’antica abitazione marinara .
Qui si gode di un tratto di mare incontaminato… anche i fondali sono fitti di vegetazione marina e risultano densamente popolati di pesci, tutti da esplorare …per  i più  arditi..
A noi basta sederci sul costone al limitare della piccola baia, mettere i piedi dentro l’acqua e fare una bella foto, per certificarne la purezza ….

Solo Marisa non si vede più, ha preso il largo dopo le rocce..e , quando si avvicina il momento concordato per tornare,  non la vediamo … Non conosciamo del tutto la sua abilità  di nuotatrice e non siamo tranquille… Marisa… Marisa… .dopo secondi interminabili rispunta un viso dall’acqua lontana… Finalmente…
Poi verso S. Vito lo Capo,sulla punta, 40• gradi, la spiaggia bianca bianca, le terrazze al sole, il mare blu blu, le vele all’orizzonte, il cielo celeste rarefatto, come avvolto nella nebbia: non siamo lontane dal paradiso..



Ora risaliamo un pendio  che ci condurrà  ad  Erice : pochi chilometri su per il monte S. Giuliano e sembra di attraversare la porta del tempo ….Il borgo è  un incanto medievale di case in pietra raccolte intorno a piccoli cortili e strade acciottolate, con scalinate per i piani diversi..
In cima il Castello di Venere, un tempo dedicato ad una divinità  femminile, poi fortezza con I Normanni, infine il principale  monumento di Erice… ci colpiscono positivamente le strade ben tenute, il verde tutt’attorno, l’atmosfera tranquilla, le tante iniziative culturali…
Siamo talmente curiose che ci inoltriamo con l’auto in mezzo alle viuzze, senza renderci conto che si restringono di più… sempre di più.. Fino a toccare le pareti delle case ed i balconi con gli specchietti!! Restiamo infine “Tappate” ad una curva vicino alla piazza, impossibilitate ad uscire di lì..
Che fare? Marina decide di intervenire, si mette davanti e inizia a dire”piano. ..piano… ti dò io le indicazioni… davanti a me… piano… piano..
Dietro Sandra che ripete.. Indietro… indietro.. Senza  valutare che non posso fare altro se non battere sui muri o sui balconi. Strette.. Strette.. I finestrini a contatto con i balconi. Daniela con il timore di catapultarci giù  dalle scale..
Con calma olimpica io, l’autista pazzerella che ha osato tanto, affermo”lasseme far mi“, mute”, indietreggio come posso e riesco a disincastrare l’auto senza danni.. ………………………………………….l’odissea è  finita bene…
Scendiamo verso Trapani,  con le sue saline e gli antichi mulini a vento, soggiorniamo al limitare della zona, per ripartire il giorno dopo verso le Egadi, ma il vento fortissimo non ce lo permetterà.



Anche qui non si mangia male… ci portano il pesce appena pescato e cucinato a dovere. : l’ospitalità  dei siciliani e’ così grande da mettere quasi in imbarazzo( ma noi no) .
E viaa, vento, vento, sole a picco, verso l’isola di Mozia,  un vero tesoro archeologico, nel cuore della laguna dello Stagnone..Qui è  stato scoperto un insediamento fenicio  dell’VIII sec a. C. .
La guida ci porta a vedere i resti degli antichi insediamenti e le saline… un simpatico venditore di sassi con scritte fenicie e non, ci intrattiene simpaticamente… acquistiamo qualche bel sasso. Grigio con infantili disegni… fenici.?? Il bello sta nel crederci..almeno un pochino!!
Proseguiamo: puntatina a Marsala, per ammirare il relitto della nave da guerra punica al museo, con alcune lettere dell’alfabeto fenicio dipinto sul fasciame che hanno eccezionalmente permesso agli studiosi di attestarne la provenienza..
Ed infine a sud, a Mazara del Vallo, cittadina multietnica, di fronte alle coste africane, meta di commerci, di sbarchi, di abitanti italiani e nordafricani perfettamente  integrati ,ben conosciuta soprattutto per la presenza del più  grande porto peschereccio d’Italia, con le barche che s’avventurano fin quasi in centro attraverso il canale..
Fu proprio un peschereccio a portare alla luce, nel 1998 ,la statua bronzea del “satiro danzante”, al museo di S. Egidio, chiesa bellissima, svettante nel cielo, con le sue cupolette arabeggianti.
Il “satiro danzante” ci avvolge con la sua straordinaria bellezza… mancano le braccia ma il corpo teso in un movimento aggraziato si slancia come a tuffarsi , la testa dolcemente inclinata.. “



C’ è  , però, un problema… .più  problemi dobbiamo dire…
Ci  sono almeno 15 addetti al museo che ridono, alzano la voce, fanno battute dietro le malcapitate turiste del nord… un caldo insopportabile nella sala proiezioni, non funziona l’aria condizionata… ,dalla saletta l’accesso ai bagni, rumori,  dall’ufficietto sul retro  rumorose risate  non ci permettono di ascoltare le spiegazioni sul ritrovamento
Ed allora scatta la reazione. …incapace di trattenere la rabbia, mando avanti le”ragazze” meno svelte  avvisando le altre di tenersi pronte a scappare…. Metto in parole scritte tutta la mia indignazione sul quaderno degli ospiti, sotto le occhiate inquisitorie e malevole di alcuni di questi maleoccupati, concludendo:” Siete in troppi!! E non osservate il silenzio, non fate nulla per mettere l’ospite a suo agio, tanto… .siamo noi del nord a pagare le tasse… (vedremo quel foglio strappato da uno di loro) e poi.. Via.. A gambe levate.. Salve
Troppe cose belle… qualcuna che non va , ci può  stare… Alla prossima

Commenti

  1. Grazie per avermi fatto ricordare i luoghi e la lunga passeggiata attraverso la riserva dello Zingaro (con relativo male ai piedi), Erice, Mozia e il satiro danzante a Mazara.
    Confermo: il ragazzino dalle orecchie a punta danza solitario nella piccola sala, ma...oltre ai turisti (pochi anche quando lo andammo a trovare noi)gli fanno compagnia chiassosi e sfaticati guardiani !

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