VIAGGIO NEL PORTOGALLO DEL NORD E GALIZIA





Il nostro itinerario in Lusitania prevede il soggiorno-visita alla città di Porto (Oporto) con il fiume Douro, Braga e Guimaraes nella regione del Minho (nord–ovest), Coimbra a sud e Batalha nell’Estremadura.
In Galizia (Spagna) soggiorno a Santiago de Compostela per capire da vicino l’esperienza del “cammino” e raggiungere le “rias” formate dall’oceano, arrivando al punto più a nord in cui  gli antichi pensavano finisse il mondo (Finisterre).

In realtà l’ultimo tragitto, che pensavamo si potesse percorrere a piedi almeno per un tratto, è stato sostituito con un più realistico viaggio in auto a La Coruna, data l’inclemenza del clima (pioggia e nebbia=clima atlantico per l’appunto!)



PORTO 26 settembre 2013   (Franca-Daniela-Lucia-Marisa-Lidia-Patrizia)

Da Orio al Serio si parte alle 8.55 e dopo 2 ore e mezzo arriviamo all'aeroporto di Sa Carneiro.
Metro fino a Bolhao: durante il percorso notiamo tanti eucalipti, gruppi di canne e case cadenti, a volte dimesse, alcune coperte di azulejos (piastrelle dipinte a mano)  usurati dal tempo. Il cielo è nuvoloso e minaccia piogge incombenti, come da previsioni. 
Scendiamo all’hotel Porto Centro (B e B), vicinissimo alla stazione di Sao Bento, dopo aver percorso Rua Catarina ed  aver notato la famosa sala da the  Majestic, dove ci ripromettiamo di fare colazione.
Partiamo alla scoperta della città, giungendo alla Cattedrale Dalla Sé dove incontriamo Arthur, un ragazzo del posto che ci convince per qualche decina di euro a fare il giro della città in trenino, compiere una mini crociera sotto i ponti del Douro e ascoltare una cantante di fado con degustazione di vino locale.






Ci lasciamo convincere, un po’ dai suoi bellissimi occhi, ma anche per la giornata che mostra alcuni raggi di sole…….. Sarà infatti il giro più fortunato, in quanto a clima!

Dopo la classica consultazione di sì o di no, decidiamo di prenderlo in parola e ci facciamo indicare un posto dove pranzare. Altra scelta felice: scendiamo verso il mercato del pesce di Sao Sebastiau e ci fermiamo al “Ritiro da sé” dove mangiamo gustosi piatti locali (bacalhau ,calamari e trippa ) in un simpatico ambiente familiare.

Appuntamento con Arthur alle 13.00, giro della città col trenino, con vento e sole: vediamo di corsa i vicoli, le case colorate sui due colli che si dipartono dal fiume, le molte chiese splendenti di azulejos blu, il fiume che si snoda sotto di noi, i ponti in ferro di Eiffel (Dom Luis) e della reina, il convento di S. Clara che incombe sul colle, il colorato quartiere di Ribeira.






Scendiamo sulle rive del Douro per il giro sul fiume poi, dopo aver fatto una passeggiata nella Ribeira, attraversiamo a piedi il ponte Dom Louis,dal quale si vede un bellissimo panorama.
Visita a Villanova de Gaia per l’assaggio del vino Porto in una cantina, con l’ascolto di una cantante di fado, che inserisce nel suo repertorio canzoni non del tutto malinconiche.



In giro per la città folti gruppi di studenti anziani (in divisa= panno nero e mantello, armati di cartelle e grandi cucchiai) a far pegni alle matricole (divisa=magliette variamente colorate a seconda della facoltà).






A sera cena in Praza de la libertade, in stile art nouveau francese: prendiamo una sopa (sono calde,  gustose e a basso prezzo) e assaggi di secondi piatti poco conosciuti. 
Ritornando in hotel notiamo vari assembramenti di persone per l’elezione del nuovo sindaco. Scambiamo qualche opinione sulla incerta situazione economica d’Europa e sulle enormi difficoltà del Portogallo.

27 settembre 2013

Poiché non abbiamo volutamente prenotato la colazione in albergo usciamo sotto la pioggia.
Le pasticcerie di Porto hanno in bella mostra bomboloni, brioches farcite, dolci e salate, risini alla crema o al formaggio: sono davvero allettanti......
Dopo aver fatto la tessera “andante” con varie consultazioni e con l’aiuto degli addetti alle informazioni, ci incamminiamo sotto la pioggia: Casa di musica (impossibile accedere ai piani superiori) 





/ Libreria Lello (bellissima e molto particolare) 







/chiesa Dos Clerigos (praticamente invasa dai turisti infreddoliti) /azulejos colorati alla stazione di Sao Bento dove acquistiamo impermeabili-palandrana e cappelli anti-pioggia a pochi euro naturalmente con risate e foto ricordo!



/ Palazzo de Bolsa/ S. Francesco=meraviglia di statue, di foglie d’oro.







Cenetta al" Majestic ", locale dei primi del  ‘900, molto chic e molto francese. 
Serata allegra, fatica nell'addormentarsi, pioggia battente.



GUIMARAES – BRAGA-SANTIAGO

28 settembre 2013

Vogliamo recarci a Santiago de Compostela: il dilemma è se prendere i mezzi pubblici o pagare una cifra sconsiderata per un’auto a noleggio da Porto. Dopo vane attese e prezzi inaccessibili torniamo in aeroporto per prenotare una fiammante ford fiesta a costi ragionevoli (enterprise rent =206 euro per 4 giorni), prendiamo la A 3 per  Guimaraes, città storica, considerata culla della Nazione. 
Qui nacque Alfonso Henriques nel 1110, qui egli lanciò l’offensiva contro i mori trent’anni dopo. Si tratta di un’enclave di monumenti medievali così importanti che l’Unesco, nel 2001, l’ha dichiarata patrimonio dell’umanità.
Visitiamo l’antico castello, dotato di sette torri fortificate, dove vide la luce il futuro re Henriques


il Paco dos Duques (palazzo ducale), in cima alla collina, riconoscibile dalla selva di caminetti di mattoni (a nostro parere molto ..allusivi!) che spuntano dai tetti, la piccola chiesa romanica di Nossa Senhora da Oliveira (nostra signora dell’olivo), strade e piazze antiche.

Ci rechiamo verso la città di Braga, capoluogo del Minho, uno degli insediamenti più antichi del Portogallo, dalle autentiche radici celtiche, prima che la conquistassero i romani. Cosa ancor più importante per i portoghesi, Braga è la loro capitale religiosa, con una tradizione cristiana che risale al VI secolo. 

* Cattedrale Braga




La cattedrale di Braga, la più antica del Portogallo, presenta un miscuglio di stili architettonici diversi: elementi romanici, gotici e barocchi. All'interno notiamo l’altare manuelino finemente intarsiato, una piccola cappella con azulejos, i due organi gemelli barocchi.
Pranziamo nel pomeriggio nella churrasqueria Da Sé vicina alla cattedrale. Il nostro olfatto, attratto da profumi di alimenti cotti alla brace, non ci ha tradite: magnifico pasto accompagnato da un rosso
delizioso e inebriante.
Presa la strada per Bom Jesus, per ammirare la famosa scalinata barocca, non riusciamo a trovare la minima indicazione, perciò decidiamo di proseguire verso il nord, la nostra meta.
Tra la pioggia vediamo tanto verde, interi boschi di eucalipti, nuvole basse: non riusciamo a vedere l’oceano pur essendo vicine alla costa.

Quando arriviamo alla scritta dell’uscita per Valenca siamo in Spagna, attraversiamo Vigo, il centro delle ostriche, costeggiando il suo porto ..
Finalmente uno scorcio di oceano al tramonto con le isole Cies all'orizzonte. 



Dopo l’attraversamento di un lungo ponte ed aver percorso qualche chilometro ci appare il cartello con la scritta “Santiago”...
. Aspettaci, stiamo arrivando, anche se in auto!

Arriviamo a Santiago verso sera, con la solita pioggerella che ci accompagna da giorni, intervallata da qualche schiarita, prendiamo posto nell'hotel Gelmirez, parcheggiamo l’auto in un garage vicino, mangiamo un po’ di frutta e ci avviamo a piedi verso la Cattedrale, meta di tanti pellegrini d’Europa fin dal medioevo. 
Essa ci appare improvvisamente con la sua sontuosa e altissima facciata barocca, con ornamenti, cupole e statue, leggermente dorata dalla luce che proviene dalla piazza Obradoiro, come emersa dalla nebbia circostante…oserei dire un alone divino.
E’  proprio bella ! Sotto i portici viandanti e suonatori di cornamuse intonano canti tradizionali. 




L’atmosfera si carica ulteriormente di suggestioni dell’anima, anche per chi non è credente.
Il ritorno è  problematico per l’intrico di viuzze medievali che si assomigliano. Tra giri di vicoli, ritroviamo finalmente la strada tra il festoso vociare di gruppi di pellegrini: moltissimi i giovani.


SANTIAGO DE COMPOSTELA
29 settembre 2013

Al mondo esistono poche città belle come Santiago, fondate sulla base di una leggenda.
Le spoglie di Santiago Apostolo (S.Giacomo) furono trasportate in una barca di pietra dalla Terra Santa fino a questa remota zona della Spagna da due discepoli dopo che S.Giacomo era stato giustiziato a Gerusalemme nel 44 d.C. Essi approdarono a Padron e fecero in modo di seppellire il santo in un luogo situato a 17 km nell'entroterra.
Un eremita guidato da una stella (campus stellae) scoperse la tomba che divenne un simbolo di accoglienza e di riunificazione della Spagna cristiana. Sul luogo fu eretta una chiesa, meta di pellegrinaggio di fede.

Ci siamo chieste cosa cercano oggi i pellegrini di tutte le età e nazionalità che camminano sotto il peso di zaini stracarichi, o pedalando lungo tracciati segnati con frecce gialle e conchiglie di capesante (il simbolo più noto di Santiago). 
Certamente si tratta per molti di prova di fede, ma anche di mettersi alla prova fisicamente, godersi gli splendidi paesaggi, meditare sulle questioni importanti della vita, intraprendere una ricerca spirituale o religiosa, risolvere crisi. 
Inevitabilmente finiranno per vivere un’avventura che desideravano da una vita.



In quanto a noi, turiste fai da te, coinvolte anche dalla voglia di vedere, è rimasto un po’ il rammarico di non aver compiuto almeno un tratto del “cammino”(v.clima infausto).

Al mattino ripercorriamo la strada che ci porta alla cattedrale, entriamo dal lato occidentale e assistiamo ad una straordinaria messa in cui viene profuso l’incenso con il turibolo più grande del mondo, il botafumeiro (lancia fumo /carciofo).











La sosta per il pranzo in un bar vicino è illuminante, nel consigliarci di evitare le “rias” di Finisterre in quanto lunghe tortuose e pericolose nella pioggia.

Ci dirigiamo così a La Coruna, città soprannominata "di vetro" per le sue molteplici “galerias” (balconi verandati).Vento e sole ci salutano all'entrata di questa modernissima  città che percorriamo senza traffico, essendo domenica. Sulla lunga costa dell'oceano del nord scattiamo delle belle foto ricordo e percorriamo il sentiero attorniato da siepi profumate verso la Torre de Hercules, faro costruito dai romani nel II sec. d.C.  
Foto nel mezzo di una grande rosa dei venti  e, dopo un’ultima occhiata alla piccola baia assolata, ai grandi viali, ai rossi lampioni, 



ritorniamo a Santiago dove ceniamo con il “polpo alla gallega”e  sottofondo di cornamuse.


PADRON-PONTEVEDRA-EL GROVE (Praia A Lanzada=oceano) -VIANA DO CASTELO-PORTO
30 settembre 2013

Andiamo a ricevere la benedizione nella cattedrale e visitiamo l’antico portico della gloria, il primo raggiunto dai pellegrini del medio-evo alla fine del loro cammino, stupendo dal punto di vista artistico, di stile romanico.




Partiamo per Pontevedra, uno dei centri sulle “rias” prodotte dal rientro dell’oceano e dall’ erosione delle coste, dopo aver fatto una sosta a Pedron, vicino ad un ostello per pellegrini.
Una ragazza con zaino pesante e ginocchio fasciato l’ha trovato chiuso; è rimasta nei nostri pensieri....

A Pontevedra entriamo in una piazza affollata, davanti a noi un’incredibile chiesa circolare, il santuario della Vergine pellegrina,capriccio architettonico del ‘700. 





In un giardino sorge la chiesa di S. Francesco. Sembra sia stato il Santo a fondarla personalmente nel suo cammino verso Santiago.
Giungiamo in Praza de Lena con un antico “cruceiro” (crocifisso situato presso gli incroci) poi ci soffermiamo in una chiesa dove fotografiamo statue con capelli veri, in particolare una bellissima Maddalena.

Ci dirigiamo verso il promontorio di El Grove, attraversiamo Combarro, Sanxenxo e ci troviamo a Praia A Lanzada ,la spiaggia più lunga del Ria de Pontevedra, caratteristica per le sue dune.
Scendiamo dall’auto per il pic-nic. Onde alte e vento, gabbiani a guardia del luogo, entroterra pieno di bassi arbusti screziati di colori, affascinante anche per il tempo mutevole che ci costringerà a ripararci in auto dopo una corsa. Abbiamo scoperto che i gabbiani non disdegnano i biscotti! (vero Daniela?)





Ritorniamo in Portogallo , ma il clima rimane sempre di un’umidità spaventosa.
A Viana do Castelo, che ci è stata raccomandata  per la sua bella piazza, non vediamo praticamente nulla, ma affrontiamo la salita per la vista di S.Luzzia (nomignolo datomi dai miei fratelli in gioventù). La salita è vertiginosa, la strada si restringe e l’asfalto lascia il posto ai sampietrini.
Ci appare una sagoma informe di chiesa semibizantina (è recente) ma l’impatto ci incanta. Dentro persone devote pregano ad alta voce, fuori profumo di eucalipti. Avventura finita bene.




Ma non è finita perché ci accorgiamo che abbiamo l’oceano a sinistra, perciò ritorniamo, dopo vari giri sulla retta via=oceano a destra!!!!
Al ritorno lo sbaglio ci fa entrare in una insenatura stupenda: rocce scure, vento, eucalipti, fortino, onde finalmente oceaniche=Praia Halfa.
Ritornare in auto a Porto e all’Hotel è problematico (rare o insufficienti insegne)=Besta-Casa da musica-Albuquerque-Rua de Silveira-Hotel da bolsa.
Cena in un ristorante tipico di Ribeira, da “Peza arroz”, vino Porca de mancia(?): fuori pioggia, noi al riparo. Notte.


BATALHA-COIMBRA
1 ottobre 2013

Decidiamo di scendere molto a sud per vedere il Monastero di Batalha, in  Estremadura, da molti decantato tra i più belli nello stile manuelino (con quello di Jeronimos a Lisbona e di Alcobaca=tutti e tre sono stati dichiarati patrimonio dell’umanità).
Prendiamo la A 1 ma la pioggia oggi è incessante e sembra di non arrivare mai. Siamo in viaggio
Dalle 9.30 e arriviamo alle 12. 




Il monastero è un gigante architettonico alla pari degli altri, ma in quanto a ricchezza ed esuberanza delle decorazioni esso sembra avere la meglio sui due.
Il Monastero fu fondato in seguito a un voto fatto nella battaglia di Aljubarrota da Dom Joao d’Avis, contro la Castiglia (Spagna), rispetto alla quale i soldati erano numericamente inferiori (30000 contro 6500). In gioco c’era l’indipendenza del Portogallo dalle mire spagnole al trono.
Miracolosamente la vittoria arrise a Joao, che edificò il monastero in stile gotico, cui si aggiunse nelle aggiunte successive lo splendido stile manuelino (stile fortemente decorativo dell’epoca di Manuel I-1495-1521-creazioni scultoree di straordinaria originalità che attingevano a temi marinareschi: funi intrecciate, coralli e ancore sormontati dalla sfera armillare=strumento di navigazione che diventò il simbolo di Manuel e dalla croce dell’Ordine di Cristo=simbolo dell’ordine militare –religioso che promosse e finanziò molte esplorazioni portoghesi).

Dall'esterno il monastero colpisce per il suo color ocra di pietra calcarea scuritosi con gli agenti atmosferici, per la grandiosità e gli ornamenti di pinnacoli, archi rampanti, cappelle ottagonali, massicce colonne in stile gotico.







All'interno il soffitto altissimo, a volte , è reso più caldo dalla luce che filtra dalle moderne vetrate policrome.
Hella Capela do Fundador, bellissima sala quadrata illuminata da una lanterna ottagonale ci sono,  al centro, il sepolcro di Joao e della moglie inglese di Lancaster; attorno le tombe dei loro figli tra cui Enrico il navigatore. Nelle arcate un tripudio di decorazioni manueline che incantano per la loro eleganza, semplicità ed originalità.
Visitiamo il claustro real e le Capelas imperfeitas, prive di tetto, forse la parte più sorprendente di Batalha: tutti i tipi di festoni e intersecazioni, cardi, fiori, edera, lumache: praticamente merletti di pietra.

Risaliamo verso nord per visitare Coimbra, conosciuta come la Oxford del Portogallo, ex capitale della nazione. La sua antica e prestigiosa Università è stata fondata nel 1290. Percorriamo le stradine lastricate che ci conducono al polo medievale della città, la Velha Universidade, una lunga scalinata e appare una cittadella  di studenti di varie facoltà, molti in vestiti neri e larghi mantelli per le feste delle matricole (ma quanto durano?). Attraversiamo la grande piazza Patio das Escolas, attorno alla quale gli antichi edifici sono esposti. 



Oltre la statua di Joao III vediamo il panorama della città bassa e il rio Mondego. Notiamo la torre dell’orologio del XVIII sec. detto “a cabra” dagli studenti.

Entriamo nella Biblioteca Joanina in cui teoricamente si potrebbero consultare alcuni dei 300000
Antichi volumi ma ci accontentiamo di guardarli, ammirando i tavoli in palissandro, ebano e jacaranda, cineserie dorate e soffitti con begli affreschi.



Per evitare che questi preziosi volumi assorbano insetti che li rovinerebbero ,vengono liberati dei pipistrelli avendo cura di coprire i tavoli con tovaglie di pelle. Il custode ci racconta anche che gli studenti indisciplinati venivano messi in punizione nelle sottostanti prigioni, di notte, perché durante il giorno erano sempre obbligati a studiare.
Girovagando per i lunghi corridoi entriamo nel pieno di una cerimonia di laurea, nella Sala dos Capelos, da cui veniamo gentilmente allontanate e invitate a vedere il tutto dalle finestrelle interne.
Visitiamo la Capela de Sao Miguel, con un organo dorato di epoca barocca..
Ritornando all’auto ammiriamo un bel panorama dalla loggia del XVI sec del Museo de Castro e l’esterno della Sé Velha, in puro stile romanico. Essa sembra una fortezza, perché costruita alla fine del XII sec. quando i mori rappresentavano ancora una minaccia.
Scendendo ancora, assaggiamo un liquore tipico a base di ciliegia, infine riprendiamo la strada verso l’aeroporto per la consegna della nostra preziosa auto, che ci ha donato un riparo al tempo inclemente e molteplici possibilità di raggiungere le destinazioni programmate.
Ci ritroviamo per cena, riunite ed affettuose, sulle rive del Douro, al "Lapin”caratteristico locale un po’ kich(?)

* dentro


...... fuori



RITORNO IN ITALIA
2 ottobre 2013
Il cielo è sgombro di nubi: abbiamo sbagliato la settimana. Tant'è!...
Taxi ed aereo, pienone ,mancano le carte da gioco ma progettiamo vacanze future. By by.
Concordiamo sul fatto che questa vacanza, pur non avendo i presupposti del sole e del mare della Grecia, o forse proprio per questo, ci ha emozionato con le variazioni del clima, qualche disavventura finita bene, luoghi inconsueti..
BEL VIAGGIO !!


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